La PIPT
La PIPT, acronimo di Psychologically Informed Physiotherapy, è la Fisioterapia Psicologicamente Informata
Si tratta di un approccio innovativo alla fisioterapia tradizionale che introduce la gestione degli aspetti psicologici e sociali nel percorso di cura.
L’obiettivo della PIPT è quello di considerare il paziente in modo olistico, tenendo conto non solo del sintomo fisico, ma anche del vissuto psicologico ed emotivo legato al dolore e alla disabilità.
In particolare la PIPT
si basa sull’idea che fattori psicosociali come pensieri, emozioni, convinzioni, relazioni sociali, flessibilità psicologica, aspettative e molto altro possano influire sull’esperienza di dolore della persona e sul suo recupero. Per questo il fisioterapista formato in PIPT acquisisce competenze per comprendere la dimensione psicosociale del paziente, stabilire una relazione di fiducia, promuovere l’autogestione e l’empowerment. Si avvale, tra gli altri, di strumenti derivati dalla terapia cognitivo-comportamentale (CBT), dall’acceptance and commitment therapy (ACT), e dal colloquio motivazionale. Questa integrazione è stata sviluppata, testata e comprovata da diversi gruppi di ricerca a livello internazionale. La proposta riabilitativa più strutturata e convincente in tale ambito è, ad oggi, la Cognitive Functional Therapy (CFT) di Peter O’Sullivan e colleghi. Ti invitiamo ad esplorare la sezione bibliografia per maggiori approfondimenti.
I Benefici della PIPT
La PIPT offre numerosi vantaggi sia per i pazienti che per i fisioterapisti. Questo approccio consente ai fisioterapisti di sviluppare un framework di ragionamento che rafforza l’alleanza terapeutica e facilita la costruzione di un dialogo con il paziente, in modo da creare per quest’ultimo un ambiente sicuro dove narrare la propria sofferenza.
Ciò si traduce in un miglioramento dei risultati clinici grazie a un trattamento più efficace e centrato sulla persona. Inoltre, la PIPT consente ai pazienti di sentirsi compresi e supportati, promuovendo una partecipazione attiva nel processo di recupero e migliorando la loro qualità di vita.
L’approccio psicologicamente informato si concentra sui fattori che mediano il rapporto fra dolore e disabilità: basti pensare a quanto la paura del movimento, la catastrofizzazione, l’autoefficacia possano incidere sulla funzione. Imparando a gestire questi fattori, saremo meglio capaci di riportare il paziente alle proprie attività, senza paure. Non solo impareremo a valutare e gestire le yellow flags, ma avremo degli strumenti utili a guidare il paziente a “riprendere in mano” la propria vita e le attività di valore, quando altri approcci si sono rivelati inconcludenti.
La gestione del dolore può essere una sfida complessa e gli strumenti con cui veniamo classicamente formati si rivelano spesso inadeguati: lavorare sulle restrizioni di mobilità, sulla forza, sulla postura, sul modulare il dolore, nel lungo termine lascia i pazienti con dolore persistente impantanati nella propria sofferenza. Da decadi la letteratura ci dice che i fattori decisivi in questo contesto sono ben altri, dobbiamo prenderne atto.
Come fisioterapisti, siamo chiamati ad affrontare la persona nella sua interezza. Dobbiamo comprendere i bisogni unici di ogni individuo e come il dolore influenza la sua vita.
Con la PIPT impariamo a creare un’alleanza terapeutica solida, gestire le aspettative, educare efficacemente, cambiare la valenza del dolore, modificare pensieri e credenze disfunzionali e rafforzare l’autoefficacia del paziente.
Tecniche quali la graded exposure, la rottura dell’aspettativa, l’esperimento comportamentale, il problem solving, la riconcettualizzazione del dolore possono fare una grande differenza nel percorso di recupero del paziente.
Se desideri affrontare con successo le sfide dei pazienti con dolore persistente e presentazioni cliniche più complesse, come:
Dolore al collo
Dolori diffusi
Pazienti demotivati
Pazienti poco complianti
Mal di schiena cronico
Fibromialgia
Disturbi temporo-mandibolari
Dolore pelvico
Mal di testa
Pazienti che richiedono solo terapie passive
Pazienti che hanno vissuto molteplici fallimenti terapeutici
Un corso di PIPT rappresenta un prezioso investimento professionale
Gli stumenti della PIPT
La PIPT si avvale di diversi strumenti e approcci per aiutare i fisioterapisti a integrare gli aspetti psicosociali nella loro pratica clinica. Alcuni dei principali strumenti della PIPT includono:
Valutazione dei fattori psicosociali:
i fisioterapisti imparano a condurre una valutazione approfondita dei fattori psicosociali dei pazienti, come le credenze riguardo al dolore, le emozioni, il livello di paura, la catastrofizzazione l’autoefficacia ed altri fattori che sottendono la disabilità. Questa valutazione aiuta a comprendere meglio il paziente nella sua totalità e a individuare tutti gli aspetti che possono influenzare la sua condizione tramite l’utilizzo combinato di questionari validati dalla letteratura e di un colloquio empatico ed efficace.
Cognitive Functional Therapy (CFT):
la CFT è un approccio riabilitativo inizialmente sviluppato per pazienti con lombalgia cronica, allineato alle più recenti linee guida e ai più recenti risultati della ricerca scientifica. Questo approccio traduce nella pratica clinica le migliori raccomandazioni per una gestione realmente biopsicosociale. La CFT differisce dalla riabilitazione tradizionale perché considera tutti quei fattori che possono sostenere la disabilità, come convinzioni errate, distress emotivo, risposte comportamentali controproducenti al dolore come evitamento di specifici movimenti o attività. La CFT pone davvero il paziente al centro del percorso di cura, nel quale le preoccupazioni dell’individuo, il modo in cui si muove e le limitazioni funzionali diventano il focus del trattamento. Il fisioterapista assume quindi il ruolo di guida più che di “aggiustatore”.
La CFT si basa su 3 pilastri:
Dare un senso al dolore:
guidare il paziente verso una riconcettualizzazione della sua esperienza dolorosa in un’ottica biopsicosociale.
Esposizione controllata:
esplorare assieme al paziente movimenti temuti o dolorosi al fine di ricostruire fiducia nel proprio corpo così da poter gradualmente ritornare alle attività significative perdute (attività sportive, sociali e lavorative).
Modifica dello stile di vita:
promuovere cambiamenti nelle sfere della salute fisica, sociale e psicologica.
O’Sullivan PB, Caneiro JP, O’Keeffe M, Smith A, Dankaerts W, Fersum K, O’Sullivan K. Cognitive Functional Therapy: An Integrated Behavioral Approach for the Targeted Management of Disabling Low Back Pain. Phys Ther. 2018 May 1;98(5):408-423. doi: 10.1093/ptj/pzy022. Erratum in: Phys Ther. 2018 Oct 1;98(10):903. PMID: 29669082; PMCID: PMC6037069.
Physiotherapy informed by Acceptance and Commitment Therapy (PACT):
PACT è un approccio riabilitativo che punta a migliorare la flessibilità psicologica dell’individuo combinando strategie di accettazione, mindfulness e strategie comportamentali. Molti pazienti sono interamente immersi nella lotta con il loro dolore cronico nella continua ricerca di soluzioni in un vortice infinito di visite, esami e terapie fisiche ecc. Proprio questi pazienti possono beneficiare dal riconoscere che la battaglia contro il dolore possa fargli più male che bene. PACT può aiutare i pazienti che soffrono di dolore muscoloscheletrico a ritornare alle loro attività di valore sfruttando tempo ed energie risparmiate sul versante della lotta contro il dolore. Per quanto possa sembrare paradossale, la letteratura ha mostrato che, nonostante l’approccio non punti direttamente alla riduzione sintomatologica, quest’ultima si verifica in diverse situazioni cliniche. Per tutti noi fisioterapisti cresciuti con l’idea di dover ridurre il dolore del paziente ad ogni costo, la PACT è una piccola rivoluzione copernicana. In cambio di un po’ di fatica legata all’uscire dalla nostra comfort zone, potremo ottenere una nuova prospettiva per la gestione del dolore persistente.
Motivational Interviewing (MI):
la MI è una tecnica di counseling che mira a potenziare la motivazione intrinseca dei pazienti al cambiamento. Nella PIPT, i fisioterapisti imparano a far emergere dal paziente le sue stesse personali ragioni e risorse necessarie per essere più attivi nel processo di recupero e seguire un percorso di esercizio strutturato.
Educazione del paziente, competenze comunicative e relazionali:
la PIPT ti permetterà di migliorare soprattutto in quelle situazioni che spesso incontri nella pratica clinica quotidiana: pazienti che non sembrano ascoltarti o recepire le informazioni che gli fornisci, pazienti che continuano a chiedere rassicurazioni, che non svolgono gli esercizi assegnati e che cercano di decidere al posto tuo il trattamento. Puoi iniziare la strada che ti porterà ad abbandonare frustrazioni e compromessi portando il paziente all’interno di un vero percorso biopsicosociale.
Riconosciamo quanto sia importante ed allo stesso tempo difficile comunicare in modo efficace coi nostri pazienti, nei nostri corsi troverai un concentrato di tutto ciò che ci ha aiutato a passare dal dire al fare!
La PIPT rappresenta un’opportunità straordinaria per i fisioterapisti di trasformare la loro pratica clinica, migliorare i risultati dei pazienti e distinguersi come professionisti all’avanguardia nella gestione del dolore e degli infortuni. Non lasciarti sfuggire questa occasione unica! Registrati oggi stesso ai nostri corsi di formazione e inizia il tuo viaggio!